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“Tutto ciò che conosci cambierà in un lampo”.

Questo l’incipit di un progetto, Flashpoint, che avrebbe dovuto rilanciare le testate della DC comics un lustro abbondante fa. Cosa accomuna la storia a fumetti (sopra citata) e il suo protagonista, con il futbol e l’Independiente attuale e quello visto per larga parte degli ultimi vent’anni?

La perdita dei poteri per Barry Allen e quello della mistica per il Rojo. Oltre al contestuale stravolgimento della propria esistenza e relativo distacco con i propri mondi e realtà. A differenza del velocista scarlatto (il quale oscilla tra l’idea dell’indagare, risolvere i problemi o quantomeno limitarli), in Avenida Boyacá questa eventualità non viene minimamente presa in carico dalle entità spirituali che guidano il CAI.

Con un quilombo simile, seminato su più livelli, i protagonisti nel vestuario Rojo sono Beccacece e parte del plantel. (Il caso epurazione definitiva, poi temporanea di Pablo Perez e Nico Domingo meriterebbe più di una chiosa a parte). A livello di rapporti tecnico-societari Beccacece otra vez è contro una parte di dirigenti, i frutti del campo non potevano che essere quelli visti sinora, ossia, palesemente indigesti. Dopo diversi spettacoli osceni come:

  • La vuelta a Quito contro l’Independiente Del Valle;
  • il pari interno col Lanus;
  • l’imbiancata del Velez;
  • l’ultima gara giocata e persa in Superliga: contro l’AAAJ c’è stata la definitiva sublimazione.

Sabato scorso anche al netto dei neurodeliri che ha colpito a più riprese l’arbitro LAMOLINA (su tutte l’idea/visione meravigliosa che ha portato all’espulsione di ROA a fine primo tempo), al Libertadores De America si è visto per distacco il peggior INDEPENDIENTE dai tempi della retrocessione datata 2013.

Il gol incassato a meno quattro minuti dal novantesimo è un’azione che neppure al Subbuteo o al torneo dei peggiori bar di Caracas è pensabile vedere. Aggiungiamo quanto basta:

  • La mancanza di concentrazione e la mancanza di huevos in campo,
  • contestazioni legittime dei tifosi a fine gara,
  • scene da primedonna isterica del rubio (mister Beccacece) nel post partita (leggi conferenza stampa prima interrotta poi annullata e relative nuove polemiche),
  • dubbi annessi a tutto questo circo e la pellicola è fatta, finita e pure pronta per la notte degli Oscar. Il tutto a meno di una settimana dalla gara decisiva contro il Lanùs (Copa Argentina il 25/10 nel campo neutro NewellsOldBoys), ultima frontiera del Rojo per centrare la qualificazione alla copa Libertadores.

Con quale allenatore in panchina? Nessuno lo sa con certezza, neppure ad Avellaneda.

Altro che Hollywood.

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