Ancora poche ore e sarà Locura total alla Bombonera.
Il Boca deve rimontare 2 gol al River e farne poi un altro per qualificarsi alla finalissima Libertadores. Non è semplice, l’impresa è ardua, soprattutto contro questo River, bestia nera degli ultimi due anni e in gran spolvero nelle ultime partite di Superliga. Quello che spaventa soprattutto è il sistema di gioco installato dal Muneco Gallardo, autentico spauracchio dalle parti della Repubblica de Boca. In quattro incontri in copa il dt ha fatto fuori il Xeneize 4 volte.
Il sistema di gioco dicevamo, Gallardo si affida ad un ‘sacchiano’ 4-4-2 ormai marchio di fabbrica dalle parti di Nunez, che tante soddisfazioni ha dato ai tifosi Millonarios. La squadra riverplatense fa paura oltre che per il modulo, per il suo gruppo. E’ quello il segreto del plantel. Dall’anno scorso è arrivato solo un difensore (Diaz), ed è pure panchinaro. Anno dopo anno, sotto gli insegnamenti di del maestro Gallardo, si è formato un nucleo solidissimo tra i giocatori, che ormai si trovano a memoria nelle giocate.
La stella della squadra è senza dubbio ancora Quintero, che stanotte però partirà dalla panchina, dopo aver ben recuperato dal grave infortunio. A seguire c’è il Nacho Fernandez, che a detta del grandissimo Riquelme, attualmente è il giocatore argentino più talentuoso. Il River in definitiva appare il gran favorito per la final nonostante il clima ostile che si presenterà nella cancha rival.
In conferenza stampa ieri Gallardo molto tranquillamente ha fatto capire l’importanza di questa partita ma non l’ha paragonata alla pari della finale dell’anno scorso. “La partita più importante l’ho già giocata a Madrid”, parole che hanno fanno venire al tifoso della Banda ‘la piel de galina’.
Ma una cosa ha sorpreso un pò tutti:
Gallardo ha mostrato le sue carte in tavola! Non era mai successo per la Libertadores dell’anno scorso, ne tantomeno per quella di quest’anno e per le partite più importanti, Napoleon snocciola la formazione con molta tranquillità come segnale di sicurezza assoluta.
Basta un gol, diceva el Muneco
“Sarà dura ma dovremo solo segnare un gol”. E come dargli torto? Se dovesse davvero segnare il River, il Boca ne dovrebbe farne 4. Già 3 saranno un’impresa, ma 4 appaiono veramente quasi impossibili.
Nel Boca la Vigilia è stata abbastanza positiva. Soprattutto si è cercato di capire nelle ultime ore chi giocherà titolare. Abila, De Rossi e Tevez sembrano aver recuperato dai loro recenti infortuni, bisognerà capire se affidarsi direttamente a loro o farli entrare a partita in corso. I dubbi sono a centrocampo Almendra/De Rossi, e davanti Tevez/Zarate e Abila/Soldano. Questi sono le preocupazioni più grandi, il resto è confermato, compreso il ritorno di Salvio, a destra.
Sarà senza dubbio la partita della vita, il Boca si affiderà alle giocate degli uomini più talentuosi, quelli più dotati tecnicamente come MacAllister, Salvio e Tevez/Zarate. Saranno loro a dover scardinare la difesa del River, non troppo irreprensibile, soprattutto in difficoltà se pressata. Ecco la chiave di volta, il Boca dovrà fare una gara di sacrificio cercando anche la qualità della finalizzazione. Un altro punto di forza del Xeneize sono le palle inattive. I difensori quando salgono fanno spesso male alle difese avversarie e in più di qualche occasione il River ha sofferto questo aspetto: può essere un’arma a favore nel borsone di Alfaro. Ci vorrà anche la fortuna, senza quella non si va da nessuna parte, soprattutto nel riuscire a segnare subito e gestire poi l’incontro. La spinta della Doce dovrà essere devastante, bisognerà del tutto approfittare di quest’occasione.
Non sarà facile, si diceva, ma il Boca ne ha la capacità di ribaltare il passivo, ma soprattutto ha il dovere per i propri tifosi di provarci. Bisognerà lasciare l’anima in campo, dare tutto per conquistare quel sogno chiamato Libertadores. E’ davvero difficile pensare di dover affrontare un’altro anno di calvario. I franchi tiratori e gli avvoltoi comunque sono pronti a far banchetto sulla Boca. Alfaro è avvertito. “Questa per me è la partita della vita” ha detto, ed è vero, se passasse il turno diventerebbe un santone intoccabile, uscisse, sarebbe l’ennesima delusione.
Appuntamento allora a stasera, dove i grandissimi Max Callegari e Stefano Borghi ci narreranno un altro capitolo del superclasico di Libertadores.
Aspettando forse quello dell’anno prosssimo..
A cura di calcioargentino.it